Per Vincere: Corri ricordando!
«Ricòrdati di Gesú Cristo, risorto dai morti, della stirpe di Davide»
2 Timoteo 2:8
La vita cristiana è una lunga e faticosa maratona, non una strada da percorrere su una comoda automobile.
Il maratoneta all'inizio della gara è pieno di forza. La prova arriva lungo la strada, passo dopo passo, per oltre 42 km. Completare una corsa del genere è considerato come uno sforzo supremo, benché molti allenatori ritengano che sia alla portata di chiunque, purché disposto a dedicare tempo e impegno per la preparazione.
Non si può negare che si tratti di un'attività profondamente logorante per il fisico umano al punto da determinare pesanti ripercussioni a livello di salute.
Sei pronto a correre anche tu per Cristo fino alla fine dei tuoi giorni?
Non si tratta di una corsetta di un paio di ore, con indosso una maglietta abbellita da un simpatico slogan colorato. La gara cristiana dura una vita intera, senza ferie e pause di riflessione.
Puoi incontrare parecchi disagi e vedere da vicino anche la morte.
Ti confronterai con chi non ti capirà e, forse inconsapevolmente, ti scoraggerà; t'imbatterai in qualcun altro pronto a farti lo sgambetto e che tenterà magari di portarti via l'acqua e gli integratori necessari a proseguire senza crollare.
Se da un lato Dio ci promette e ci assicura le sue forze, la sua potenza, la sua salvezza, dall'altra noi siamo chiamati a sopportare le difficoltà come atleti disciplinati, buoni soldati e contadini pronti al duro lavoro (2 Timoteo 2:3-7).
L'apostolo Paolo ha esortato diverse volte Timoteo, suo figlio spirituale, ad affrontare le avversità per il bene del Vangelo (1:8 «Soffri anche tu per il vangelo, sorretto dalla potenza di Dio»).
Timoteo è si trovava sotto pressione lungo la sua corsa cristiana; probabilmente aveva una personalità timida che non amava conflitti e polemiche; in quel periodo, molti si stavano rivoltando ingiustamente contro Paolo, mentre si trovava imprigionato a Roma, e altri abbandonavano il Vangelo, che era stato predicato loro con fatica (1:15; 2:17-18).
Forse Timoteo aveva difficoltà a trovare uomini e donne fedeli, pronti a seguire, a imparare e a insegnare la Parola a qualunque costo.
Paolo perciò incitava Timoteo a perseverare e a non cedere alla tentazione di mollare. Gli scriveva come affrontare la situazione: ricordare Gesù Cristo, il nostro Salvatore risorto.
«Ricordati di Gesù Cristo, risorto dai morti, della stirpe di Davide» (2 Tim. 2:7-8)
Sembra strano che l'apostolo scriva al suo giovane amico, collaboratore e insegnante nelle chiese, di ricordasi di Gesù Cristo. Timoteo rischiava forse di dimenticarsi di Lui? Un consiglio simile poteva essere per un nuovo convertito, non certo per un uomo che lavora a tempo pieno: questo penseremmo noi!
Probabilmente Paolo voleva richiamare l'attenzione sul centro della fede, dal quale mai staccare gli occhi della fede: Gesù Cristo.
Il nome stesso di Gesù, Dio salva, rappresenta la sua missione: strappare l'uomo al peccato.
Il suo appellativo, Cristo, si riferisce al Messia atteso da Israele, scelto e unto da Dio per stabilire una giustizia eterna, un regno di pace per il mondo intero. Egli è stato ha dovuto essere, in un primo momento, soppresso e abbandonato da tutti. Ha sofferto ed è morto sulla croce per i peccati, sopportando la vergogna e la morte a causa della nostra malvagità.
Ma Dio lo ha sommamente esaltato, dandogli la vittoria sulla morte, sulla sofferenza e sul disprezzo: il Salvatore è risorto.
Timoteo doveva concentrarsi inoltre su Gesù Cristo come il discendente di Davide e, in quanto tale, Re. Secondo le promesse fatte ad Abraamo, al re Davide stesso e a diversi altri profeti che si trovano nella Bibbia, Gesù doveva appunto discendere dalla stirpe reale di Davide, avendo così tutte le credenziali della linea di successione al trono di Israele.
Gesù Cristo ha già compiuto e realizzato la prima parte di queste profezie duemila anni fa. Il suo regno invisibile è iniziato allora: presto ritornerà come Re dei re e ogni occhio della terra lo vedrà e si inginocchierà davanti a Lui, riconoscendolo come tale.
Le sofferenze di coloro che corrono per il Vangelo di Gesù Cristo, come Paolo e Timoteo, con perseveranza la corsa della vita cristiana sono temporanee a fronte di un regno che non avrà mai fine. Gesù tornerà per sempre come il Re eterno, il Giusto e il Signore dei signori e, secondo le sue promesse, avremo anche noi la vittoria sulla morte e il trionfo insieme a Lui.
Oggi il Signore è potente da fortificarti nella grazia e di darti intelligenza in ogni cosa per correre fino alla fine la tua maratona di fede.
Ricordati di correre dietro le orme di Gesù Cristo, Colui che ha già riportato la vittoria.
Ricordati di correre con Lui.
Ricordati di correre per Lui.
Ricordati di correre in Lui.
Trionferai sicuramente e il cielo avrai la corona!
«Certa è quest'affermazione: se siamo morti con lui, con lui anche vivremo; se abbiamo costanza, con lui anche regneremo.»
2 Timoteo 2:11-12
Autor: Sara Guiati