Quando fede fa rima con poesia
(un infermiere-poeta cura e accompagna degli anziani fino alla fine della loro vita)Mi chiamo Paolo Olivero, ho 58 anni e sono nato in Italia, in Liguria a due passi dal mare.
Fino all’età di 34 ho vissuto in quei luoghi cullando i miei sogni sulle onde poi la vita mi ha offerto l’opportunità di continuare la mia esistenza in Svizzera, circondato da laghi e monti.
Essendo nato in una famiglia cristiana ed avendone abbracciato la fede, non è stato difficile per me scegliere di permeare ogni aspetto della mia vita cercando di seguire gli insegnamenti di Cristo.
Così a 17 anni, dopo una mia piccola crisi esistenziale, ho deciso di intraprendere gli studi per una formazione di infermiere, professione che pensavo mi avrebbe dato l'opportunità di stare vicino alla gente sofferente per aiutarla a guarire sia nel corpo che nell'anima. Professione che svolgo ancora adesso, avendo trascorso i primi anni della mia carriera lavorando negli ospedali, più tardi ho continuato a svolgere il mio lavoro nelle case per anziani. Questa svolta mi ha dato l’opportunità di essere a contatto con pazienti per periodi relativamente lunghi nel tempo contrariamente a quando lavoravo in ospedale, dato che gli stessi dopo la loro guarigione tornavano a casa loro.
Diverse volte mi è capitato di aiutarli proprio negli ultimi giorni della loro vita parlando loro della fede in Cristo, vedendola sbocciare in loro prima di passare la porta che immette nell'eternità. Da questo punto di vista siamo tutti uguali, poveri e ricchi, famosi e non. Negli ultimi anni ho scoperto di avere un dono, quello di scrivere poesie, che si è concretizzato nella pubblicazione di alcuni libri. Le mie poesie vengono lette dalle animatrici ai miei pazienti anziani. Sul tema della morte ho scritto questa :
Morire
Sono stufo di veder morire la gente,
vorrei essere in un prato a correre,
anche a rincorrere il niente...
Ho visto troppa gente morire e
troppi non sapevano come affrontare
il passare, il passare forse al niente...
Ho visto occhi rinchiudersi lentamente,
altri velocemente ed altri ancora
essere sbarrati e non chiudersi per niente...
Ho visto la disperazione dipinta sui volti
dei parenti ed amici che assistevano alla scena impotenti,
senza poter fare o tentare niente...
Non e' facile assistere un morente, non e' facile
per niente, vorresti essere a mille miglia da quel letto,
lontano lontano per poter pensare... a niente.
Ho visto mani cercare altre mani nell'ultimo momento
prima di esalare l'ultimo stentato respiro, quasi a chiedere
di poter ancora un poco restare per non diventare...un niente.
Ho visto, ed ancora un poco vedro', prima di diventare
l'attore di una scena che farei a meno di recitare, ma
almeno mi sto preparando e sono sicuro che dopo il niente...
ci sarai Tu il Tutto...a braccia aperte per potermi consolare...
Nell'ultimo periodo della mia vita per me è diventato sempre più difficile lavorare, perchè ho dovuto confrontarmi con diverse operazioni subite alle ginocchia ed alla schiena, ma il mio amore per le creature sofferenti non è calato di intensità.
Ho sempre cercato di regalare loro almeno un sorriso e tante carezze al cuore.
Devo aggiungere anche che negli ultimi anni ho riscontrato che le parole di Cristo riferite al raffreddamento della carità della gente, si stanno purtroppo avverando. Nei posti di lavoro la competitività ed il pensiero “morte tua - vita mia” è sempre più radicato. Ciò mi fa essere in pena per il futuro delle nostre nuove generazioni che saranno confrontate con questo nuovo scenario.
Per quanto mi riguarda quando sono giù di morale ripenso a quello che ho scritto in questa poesia e poi riprendo il cammino...
Step by step
Passo dopo passo guardo il traguardo,
come sembra lontano,
ci sono oscure valli,
giganti nascosti,
altissime montagne...
ed un fiume impetuoso,
proprio alla fine del cammino.
Passo dopo passo avanzo
sotto il peso dei miei pesi,
sotto il peso dei miei anni.
Passo dopo passo sento che quasi
non ce la faccio più,
forse dovrei fermarmi...
Ad un tratto una voce rimbomba
nella mia mente...
No! non ti fermare, se ti fermi e' finita
vai avanti piano piano,
passo dopo passo...
non c'e' bisogno di correre,
ma non mollare.
Non guardare ai Giganti,
ricordati cosa fece Davide a Golia...
Non curarti delle spine che ti feriscono
lungo il tragitto, io ne avevo una corona
sopra il mio capo...
Non pensare alle fitte lungo il costato,
a me con una lancia l'avevano trapassato...
Non pensare al fiato che ti manca
quando la strada e' in salita,
a me quando su quel colle mi avevano innalzato
ogni singolo respiro era un dolore infinito...
Non ti fermare vai avanti,Io sono la'
oltre l'ultimo fiume e non temere
anche quello ti aiutero' ad attraversare...
Ti aspetto a braccia aperte,
per poterti stringere e rifocillare...
e per sempre poterti
amare...
Finendo questa mia testimonianza auguro a tutti una vita ripiena di felicità e di soddisfazione nell' amore di Cristo.
Paolo Olivero, StabioNdR:
Alcune poesie di Paolo sono già state pubblicate dalla casa editrice Rupe Mutevole (www.rupemutevoleedizioni.com) sotto i titoli: Il respiro dell’Anima e Mondo Parallelo.
Autor: Paolo Olivero